Un’occasione unica e irripetibile per mettere al centro dell’attenzione l’uomo e la sua capacità di reinventare il proprio “habitat”, la città, bilanciando sviluppo e sostenibilità ambientale.
Entro il 2050, le metropoli ospiteranno i due terzi dell’intera popolazione mondiale: la relazione tra territorio e persone è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Roma vuole essere il centro di questo nuovo modello di città: inclusivo, interconnesso, sostenibile e condiviso.
La pandemia ha portato a superare la vecchia idea di città, a favore di nuovi spazi di creatività e socialità. La nuova idea di metropoli può essere concepita come un arcipelago in cui si intrecciano reti locali e globali, sistemi produttivi e ambientali, identità culturali, strumenti di cooperazione e inclusione.
È un confronto aperto, cui sono chiamate a partecipare le istituzioni globali. A Roma, tutti i Paesi partecipanti potranno dare il proprio contributo per individuare il modello di convivenza urbana del futuro.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ufficializza la candidatura di Roma con una lettera inviata al Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE) Dimitri S. Kerkentzes.
Istituzione del Comitato di Candidatura Expo 2030, con l’Ambasciatore Giampiero Massolo nel ruolo di Presidente e il Ministro Plenipotenziario Giuseppe Scognamiglio nel ruolo di Direttore Generale. Avvio della campagna elettorale di promozione per Expo 2030 Roma.
In occasione dell’Assemblea Generale del BIE a Parigi si tengono le elezioni dei candidati da parte dei rappresentanti degli Stati Membri e viene proclamato il Paese ospitante Expo 2030.
In caso di aggiudicazione, Roma avvierà la realizzazione del progetto Expo 2030.
Roma attende questo appuntamento con la Storia dal 1942. In quell’anno, avrebbe dovuto infatti ospitare l’Esposizione Universale, che poi fu annullata a causa della Seconda Guerra Mondiale, e per la quale fu realizzato il quartiere EUR.
Dopo quasi ottant’anni, Roma ripropone la sua candidatura con un tema strettamente collegato al suo DNA: la rigenerazione urbana.